martedì 20 agosto 2013

Dynamic heroes , tutti gli eroi di Nagai riuniti in un manga

Parlando con alcuni amici appassionati di robottoni ho scoperto con sorpresa che non conoscevano questo stupendo manga uscito tra il 1999 e il 2004 in Giappone, prima come Manga per Playstation (una cosa che solo i giapponesi potrebbero creare) poi editato da Kodansha come E-manga e alla fine stampato.


La storia segue tutti i filoni lasciati sospesi dalle varie serie tv nagaiane, fedelissimo proprio alle trame messe in onda e non a quelle dei manga o vari rimaneggiamenti successivi del mangaka. Le serie riprese sono:

Mazinga Z
Grande Mazinga
Getter Robot G (quindi dopo la seconda serie, da noi Jet Robot)
Goldrake/Grendizer
Cutie honey
Devilman.

Con una maestria davvero notevole Go Nagai riesce a creare un prodotto totalmente dedicato ai bambini di allora oggi cresciuti, portandoci a vedere una trama che riesce a fare del citazionismo delle serie la sua forza maggiore... e soprattutto riesce a risolvere alcune delle grandi questioni delle serie Tv (come ad esempio la classica domanda del "Perchè Koji non pilota più Mazinga Z e si accontenta del goldrake 2?). Non mancano scene per i più porcellini, diciamo che si vedono le mutandine di Sayaka, Jun e Cutie con una certa regolarità e addirittura Jun ci delizia con un seno scoperto...

I disegni poi sono qualcosa di SPETTACOLARE...  sembrano degli anime cell, anche se in verità non lo sono affatto. Tutte le pagine dalla prima all'ultima sono a colori e in carta patinata.

La trama non perde mai il suo fascino (seppur certo non siamo di fronte a un V per vendetta o ad altre opere somme del fumetto), si tiene sempre su un ottimo livello e ti fa davvero tornare a sognare come quando eri piccino, senza contare che, visto la maniacale passione di Ochi per le vecchie serie i colori e i disegni sono curatissimi.

I volumi italiani erano pubblicati dalla defunta d/books, ora sono in mano (e ristampati) dalla GP Publishing ecco la pagina del loro sito dedicata:

GP Publisghing volumi Dynamic Heroes

La storia si compone di 4 volumi (non 5 come riportano erroneamente quasi tutti i siti di vendita libri online....facendomi impazzire per capire qual'era il quinto volume visto che la storia era finita col quarto) ma si trovano in 2 edizioni, quella con i nomi italiani (raggi fotonici, alabarda spaziale etc) e quella invece con i nomi dei colpi originali (Breast Fire Thunder Break etc). io preferisco i nomi originali perchè sono legato ai videogame di Super robot Wars, però l'edizione italiana è più figherrima perchè ha la sovra copertina metallizzata con caratteri in rilievo... A voi la scelta, costano comunque 8,90 (di copertina) cadauno, prezzo motivato dall'ottima qualità di stampa e carta.

Il mio voto personale è 9/10 (e fidatevi sono uno difficile).

Che altro posso dirvi, vi copio (per comodità) da Wikipedia l'incipit della trama e vi lascio con qualche immagine per rendere l'idea... Ah già, sono una vera fonte di ispirazione per noi modellisti sul tema colori disegni etc!


Dalla partenza di Duke Fleed (Actarus) è passato già un anno, e la Terra sembra vivere un periodo di pace. Il pericolo di Vega infatti è stato debellato, così come lo sono stati prima di lui i terribili Mikenei ed il Dottor Hell. La storia inizia quando Koji Kabuto (Alcor) sogna Maria che gli chiede di andare da lei su Fleed, provocando un attacco di gelosia si Sayaka. In seguito un oggetto volante non identificato viene avvistato in rapido avvicinamento verso la Terra, in direzione del Giappone. Ben presto i nostri eroi si accorgono che si tratta dello Spacer, il disco spaziale a cui si univa il Grendizer (ovvero Goldrake), non è pilotato Actarus ma da sua sorella Maria. Koji parte velocissimo per salvarla dagli ufo nemici, riuscendo nel suo intento solo grazie all’aiuto di Tetsuya e del Grande Mazinga. Nel frattempo, un secondo mostro gigante infatti attacca il team Getter proprio mentre il Getter Robot G è in riparazione, mettendo a dura prova i tre piloti costretti a battersi con un modello sperimentale privo di armamenti. Come se tutto questo non fosse abbastanza, un grave problema sembra coinvolgere nella vicenda Cutie Honey e Devilman. A Cutie Honey viene tesa una trappola da Panther Claw con l’aiuto di alcuni demoni, venendo salvata per il rotto della cuffia proprio da Akira Fudo, il demone che ha tradito la sua stirpe. Prima di sconfiggere i demoni, questi riescono a fuggire, ed i due protagonisti riescono a scorgere la fortezza volante del Dottor Hell.

fonte Wikipedia: Pagina Wikipedia Dynamic Heroes




Un esempio per farvi capire che la qualità interna non è certo diversa da quella di copertina...







lunedì 12 agosto 2013

Jet Pilder - Koji Kabuto 1/28 Bandai Kit semi scrutch build. 兜 甲児 - ジェットパイルダー・ゴー!

Dopo tanto tempo torno a postare un mio lavoro!

















il modello di partenza è un vecchio Bandai Kit (1998) del Jet Pilder, ossia la navicella usata per guidare il Mazinga Z dalla puntata 72 in poi (in uso dalla puntata successiva alla distruzione dell' Hoover Pilder, la prima navicella di koji Kabuto).
Il kit è davvero fatto...male.... parti che non combaciano, pezzi fatti grossolanamente... d'altronde è una riproduzione di un vecchio giocattolo degli anni 70 (la serie Popynica) con le ruote sotto e i missili che si possono sparare.
Il Koji che ti danno dentro è una cosa inguardabile, ma spinto da un vecchio post (letto nell' NKGC forum se non ricordo male) dove un utente aveva sistemato il Brian Condor di Tetsuya ho deciso di cimentarmi con una prova simile, ma con l'intento di renderlo il più possibile dettagliato.

Ho quindi cercato la puntata 72 di Mazinga Z dal mio archivio e mi sono studiato il Jet Pilder originale, subito ho visto che i 2 fori davanti, quelli che nel popynica servivano per sparare i missili, non esistono nel modello originale, li ho quindi tappati con lo stucco e tirati con carta vetrata.



Ho poi guardato il retro del JP e ho visto che la navicella ha 4 reattori e non 2, (non che nel modello originale ci fossero i 2 sulle ali comunque) e ho pensato di farli io stesso con materiale di recupero, quindi ho forato i piccoli jet direzionali sulla coda.


Dopo sono passato all'interno, definire i 4 pezzi grigio argento forniti nel kit "poveri" è far loro un complimento, quindi mi sono cercato un disegno che fosse il più "realistico" possibile dell'interno di una delle navicelle di Koji per trarre ispirazione (per quanto parlare di realismo con i robottoni è sempre relativo). Quindi mi sono messo d'impegno e con il plasticard comperato dal mio negoziante di fiducia ho fatto questa prima serie, non ero però del tutto soddisfatto, quindi ho rimaneggiato tutto...ovviamente è tutto inciso da zero di mia fantasia.







Sono arrivato quindi a una delle cose che, fin da bambino mi hanno lasciato "stupito", ossia la grande domanda: "Ma come c**** fa Koji a guidare un robot così complicato usando il manubrio di una bici???"
ho quindi creato una plancia con uno schermo e un joypad in miniatura, vuoi mettere che figata guidare i pugni a razzo con le crocette del joypad? (il tutto tra schermo e comandi è più piccolo dell'unghia del mio pollice).






Per fare il fondo della navicella ho recuperato un vecchio ingranaggio elettrico e una scheda audio di pc bruciata e li ho usati (mi sembra quantomeno impossibile che il fondo non sia coperto di circuiti e "spinotti" se poi si deve agganciare alla testa del Mazinga e comandarlo da li).



Ho usato come dissi i colori metallizzati da me prodotti, nel senso che ho spruzzato i colori Alluminio e Acciaio scuro di base, poi ho colorato col rosso e giallo trasparente.





Se notate tra i vari particolari ho messo una "chicca" un'immagine di a mo di "foto per il pilota con dedica" la si vede appesa nella quinta foto sullo schienale lato sinistro della cabina...

Ho quindi cominciato a lavorare per scolpire il pilota, l'unico Koji Kabuto in 1/32 esistente era la repro in resina del modello in dotazione a non so quale versione del Mazinga, peccato che la scultura lasciasse quantomeno a desiderare (sproporzionato al massimo, pieno di bozzi e mal colorato) ho quindi usato come base una serie di pezzi della Preiser e li ho riscolpiti con milliput yellow e Green Stuff  per farli in versione "anime" seppur più vicina al real, soprattutto la faccia:









This is my personal version of Jet Pilder Bandai kit (1998 version). I have used plasticard to made all the interior of machine.